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– foto su gentile concessione di f.ippolito –
La libertà di pensiero è importante, ma la libertà di respiro è vitale.
Possiamo respirare di necessità e vivere di conseguenza; senza mai accorgerci cosa sia veramente un sospiro di sollievo, ma con una insoddisfazione di fondo che macchia ogni nostro desiderio. Ogni ambizione sarà sempre orfana della piena soddisfazione, costringendoci ad una nuova ricerca.
Insoddisfazione che da postuma diviene preventiva, esperienza dopo esperienza, poiché non ci può essere piena soddisfazione in nessuna attività umana se non dopo un sospiro pieno.
Spesso le donne abusate hanno la pancia terrorizzata, come gli orfani hanno il torace impietrito. Temo che una dose di questi due estremi sia di casa in ogni corpo.
C’è chi non sa come rilassarsi e chi ha paura di rilassarsi. Penso che entrambi i motivi abbiano profonde radici nascoste in tutti noi, pochi fortunati esclusi.
Siamo prigionieri delle nostre tensioni e siamo anche i custodi di queste tensioni, quando il terrore della libertà incognita ci fa preferire la sicura cella.
Respiriamo l’aria di questa galera fatta dal corpo, dove la mascella serrata è una cella, la paura è secondino del respiro prigioniero.
Ma il corpo è una prigione strana, che segue la forma del nostro spirito, va dove vanno i nostri passi e da cui evadere sembra impossibile da vivi.
Invece le sbarre non sono solide come le ossa, ma come l’ombra è l’eco di un corpo, sono l’idea di una paura; senza dubbi sono una paura terribile, ma rimangono sempre una idea.
Possiamo sognare che i prigionieri innocenti vengano liberati, i secondini possano cambiare lavoro ed il carcere venga trasformato in una luminosa scuola.
È un sogno così bello che se esistesse una sola possibilità su milioni di realizzarlo, sarebbe indegno dell’essere stati creati non aver tentato, in ogni istante di vita, il suo raggiungimento.
Io sono corruttore del pacifico recluso, disciplinato, innocente: suggerisco evasioni, progetti, propongo vie di fuga, fomentando lo spirito di ribellione alla rassegnazione della prigionia.
Grazie
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