Empatia, sostegno e sprono


Ciò che rappresentano queste parole influenza la vita di tutti, nessuno escluso.

Empatia significa condividere un sentimento.

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Dare Sostegno significa portare un carico togliendolo a chi non ce la fa.

Spronare significa agire uno stimolo (doloroso o piacevole) allo scopo di far scaturire grinta improvvisa.

Lo sprono piacevole è chiamato incoraggiamento ed evidenzia le risorse della persona:

    “studia, che sei bravo con i numeri”,
    “continua, si vede che sei portato”.

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Invece lo sprono doloroso, quello comunemente usato, sfrutta i sensi di colpa o la vergogna per creare un dolore che superi l’esitazione al cambiamento:

    “sbrigati che sei sempre l’ultimo”,
    “fai i compiti altrimenti diventi un asino”,
    “stai dritto, se no diventi gobbo”.

Ecco finalmente la ricetta:

Empatia utile = sostegno in momenti vuoti di forze e sprono piacevole nei momenti pieni.

Ovvero:

    Se ho poche energie allora ho bisogno di sostegno e non di sprono
    Se ce la posso fare allora ho bisogno di sprono e non devo ricevere sostegno

Io, come molti veneti, sono stato educato principalmente attraverso lo sprono e solo in età adulta ho scoperto l’esistenza del sostegno.

Da scoprirlo con la mente a destreggiarsi con il corpo, vi assicuro, passa parecchio tempo.

Il vero sostegno è dare l’incoraggiamento a proseguire ed è importante che i sostenitori come osservatori esterni vedano se la direzione è buona, altrimenti dovrebbero dire “acqua, acqua!”, se sanno dire solo “fuoco, fuoco!” sono semplici tifosi.

Distinguere chi abbiamo intorno

I compagni, mariti e mogli hanno probabilmente molto scarso il concetto di complicità e rischiano di cadere nella modalità di gioco a somma zero piuttosto che in equipe di sinergia.

I familiari o si comportano come sono stati cresciuti o al contrario, in entrambi i casi sono fortemente condizionati, il loro contributo e la loro influenza sono quasi sempre fuori misura.

Nel mondo del lavoro, chi dipende da noi ha la tendenza ad acconsentire per non perdere la nostra approvazione ( yes-man ) mentre chi è pari a noi spesso assume il ruolo di oppositore ad oltranza in quanto è indotto alla concorrenza; questi due comportamenti sono dettati dalla legge di sopravvivenza ed è molto difficile per chiunque sfuggirne. Resta il fatto che i primi sono inutili ed i secondi deleteri.

Gli amici tendono a dare approvazione incondizionata, sul modello americano di “bad or good it is my country”. Cioè “nel bene o nel male sono dalla tua parte ”

Chi davvero fornisce un aiuto insostituibile è colui che da’ il sostegno alternato allo sprono, una figura che in giapponese è detta ‘motodachi‘ (vedi post motodachi, tori ed uke) egli restituisce alla persona un eco delle proprie azioni, un feedback, che è la migliore verifica di quale effetto abbiamo con il nostro comportamento.

Quando batto un chiodo con un martello o colpisco una pallina con la racchetta il suono che esce e le vibrazioni che sento sono parte dell’eco che mi permette di cambiare in meglio o in peggio la volta successiva; l’eco si scrive nella mia memoria ed ogni volta che prenderò un martello mi disporrò per sentire quell’eco.

L’aspettativa dell’eco rende le azioni perfette.

Una risposta a "Empatia, sostegno e sprono"

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  1. se ho compreso “l’eco ” e’ la scia delle nostre azioni che rimane nella memoria profonda e puo’ essere una benefica sensazione di fiducia e di benessere oppure l’opposto. sicuramente questa memoria non e’ soggetta all’amnesia.. Questo personaggio, il motodachi e’ un maestro, difficile da trovare vicino, perche’ i suoi consigli devono essere unicamente rivolti al nostro bene e quindi al di sopra delle parti. l’insieme di queste 3 forze l’empatia il sostegno e lo sprono ben calibrate credo che portino all’equilibrio ed alla possibilita’ di trovare la nostra strada. Bello,

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